Molto interessanti le considerazioni
storiche e i dati riportati da Giovanni Deriu nel
suo lavoro pubblicato recentemente da Magnum Edizioni - Sassari
(aprile 2000) - 2 volumi in 8° piccolo, il primo di 272 pagine,
il secondo contiene la cartografia del Meilogu (14 tavole ripiegate +
1 di legenda).
In copertina San Lorenzo di
Rebeccu.
Il centro storico di Bessude - caratteristico per la
suggestiva posizione e praticamente intatto - è
dominato dalla parrocchiale di S. Martino. Questo tempio
venne costruito nel 1620 (all'epoca del ripopolamento di
Bessude, se crediamo alla leggenda, dopo un breve
abbandono?) quando fu necessario rinunciare all'antica
primaziale del paese, la chiesa medioevale di S. Leonardo.
Quest'ultima, che sino ad alcuni anni fa conservavasi allo
stato di bel rudere ma che ora è in fase di avanzato
restauro, si innalza presso la periferia sud dell'attuale
abitato. - i ruderi di chiese e di case sparsi nel suo territorio appartenevano a piccoli nuclei a se stanti ("domos" o "ville"), già disabitati nella prima metà del secolo XV (periodo delle infeudazioni), fra i quali Mogoro (presso le chiese diroccate di S. Barbara e S. Sisto, non lungi da quella esistente di S. Maria Nuraghes, costruita però, a quanto sembra, in età moderna, e dove - erroneamente - Angius e Valery avevano collocato Ibilis) e Sustana (più oltre, accanto alle distrutte chiese di S. Nicola, S. Lorenzo e S. Pietro, oggi nell'agro di Thiesi, come pure S. Sisto di Mogoro), i cui ultimi abitanti potrebbero essersi ritirati, molto verosimilmente, a Bessude (che aggregò le loro pertinenze territoriali, le quali verranno spartite, nel 1843, con Thiesi); - per quanto attiene alla pestilenza che ha fortemente decimato la popolazione di Bessude (in verità piuttosto ridotta nel Medioevo), dovrebbe trattarsi, non già di quella del 1580-83*, ma bensì della successiva e ben diversamente famosa epidemia del 1652-56, come si può dedurre dall'esame dei seguenti dati: |
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*Ai tempi del Fara (a. 1580-84), come risulta dalla descrizione del suo antico distretto giudicale ricadente nella diocesi di Sorres, Bessude era abitata: «CAPITIS-AQUARUM regio, aliquantulum montuosa, frugifera tamen et limpidis fontibus uberrima, ex quibus tria flumina, et nomen Capitis-aquarum, originem duxere. Est in ea Jave oppidum, et Campus Javensis, noracibus multis spectaculum viatoribus praebens, Cossaynes, Thièsis, Bessùdes, et Kèlemules. Solo jacent prostrata Sustàna, Mògoris, Ibilis, et Nùrighes olim aedibus S. Petri, in antiquis codicibus memoratis, insigne, et CASTRUM MONTIS-JAVAE a Nicolao Auria conditum». (De Chorographia Sardiniae, a cura di V. ANGIUS, Cagliari, Monteverde,1838, pp. 82-83).
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